Avvolto nella pelle è il dolore
e questa mia ruvida mano
che scava nel profondo del respiro
per ridarti un giorno
che sia diverso dall’oggi
nell’ieri dei tuoi anni
passati negli occhi
in quella parte di me
quando tra il sole e il mare
eri il passo del cielo
l’amore di un mattino
libero nel cuore
di guardare
dove nasce e muore
l’arcobaleno di un bacio
la parola di una poesia
su questo mare d’infinito
che sa di sale e cielo
per poi volare in alto
nei sogni che all’alba
hanno una finestra
nel vento delle stelle
che non ha mai vissuto
per dire una sola volta
è già domani.